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I Pueri Cantores una storia di 2000 anni

I “Pueri Cantores” sono ragazzi (ed ora anche ragazze -“puellae”) che avevano ed hanno il compito di cantare per il culto e la Liturgia della Chiesa, da soli, in gruppi più o meno organizzati, oppure anche insieme ad un coro di adulti; in questo modo animano con il canto le Assemblee dei fedeli.
Questi “Pueri” hanno una storia di oltre duemila anni. Già ai tempi di Davide, nel Tempio di Gerusalemme si utilizzavano i ragazzi per la Liturgia, educati e formati ed essere “lettori”: posti su un podio, al di sotto degli uomini, cantavano i Salmi, a due cori di 10-12 esecutori, ed i versetti in a soli vocalizzati.
I primi cristiani continuarono questa tradizione nel loro culto, ed i “lettori” bambini o ragazzi modulavano i versetti biblici, mentre i fedeli si accontentavano di esprimersi con brevi acclamazioni: Amen, Alleluia, Deo Gratias, o con brevi ritornelli.

Hanno avuto nomi diversi secondo le varie lingue e le varie tradizioni o regole ecclesiastiche, ma erano sempre “maschi”, e il clero è “masculus”.
A rigore storico, bisogna dire che anche i fanciulli nei primi secoli erano “clerici”, è infatti dimostrato che la “tonsura clericale”, come segno esteriore di una consacrazione a Dio, veniva conferita anche a bambini in tenera età. Un’iscrizione del II-III sec. ricorda un giovane morto a 18 anni che aveva rallegrato il popolo di Dio con il canto dei salmi e con la lettura dei libri sacri. Parecchie epigrafi sepolcrali testimoniano che i “lettori”, ossia cantori, erano giovani. Si cita uno di Mertola (Portogallo) ed un “Severus” di Viviers di 13 anni, fino ad un “Vitalis Lector” in Africa morto a 5 anni. Nel martirologio si parla di “parecchi lettori fanciulli”. Nel VI sec. il poeta Fortunato, prete italiano rifugiato a Parigi, ci riferisce che aveva un piccolo solista “chierico” di 10 anni che faceva accorrere tutta Parigi, tanto era meravigliosa la sua voce.

Erano chiamati in vario modo:
Pisinni Cantores, Pueri Sinphoniaci, i più bravi Pueri Paraphonistae che facevano i solisti soprattutto nei “jubili” alleluiatici,
Lettori: alcuni epitaffi romani del IV secolo parlano del canto “dolce come il nettare e il miele” di un giovane lettore-cantore, inoltre venivano chiamati Clerici, Putti Cantori (ai tempi di Palestrina), Pueri Chorales, dal ‘900 in poi Pueri Cantores in latino, Piccoli Cantori in italiano, Petits Chanteurs in francese, Ninos Cantores in Spagna, Nins Cantors in Catalogna, Sàngerknaben in Germania e Austria.

L’istituzione dei Pueri Cantores esisteva ed operava in molte città nel IV secolo. A Roma presso le Basiliche di San Pietro in Vaticano e di San Giovanni in Laterano il Papa San Gregorio Magno fece sorgere due Scuole di Canto; il fascino delle voci dei fanciulli era presente il tutto il mondo cristiano: a Gerusalemme, a Cartagine in Africa, in Francia, Inghilterra, Germania.
A Cartagine nel V secolo, durante la persecuzione dei Vandali, la Scuola di Canto ebbe i suoi martiri (a.484); quando questi invasero la Chiesa nella quelle si svolgeva una solenne Liturgia, il fanciullo solista non smise di cantare e morì con la gola trapassata da una freccia, mentre cantava il gioioso “Alleluia” pasquale e una dozzina di loro “dotati di belle e forti voci e molto abili nelle melodie musicali furono portati in esilio e martirizzati”.

Della loro organizzazione si occuparono Papi, Vescovi, Concilii e Re. Anche ad Aquileia nel IV secolo c’era sicuramente una Scuola di Canto per i ragazzi (“clerici”). San Girolamo, in un documento del 373 (Cronicon) riferisce di aver ascoltato con ammirazione gli “Aquileiensis clerici”, i Pueri e Juvenes Cantores di allora, e li ha definiti “un coro di beati”.
Scuole per i fanciulli (“Schola Puerorum”) sorsero ovunque in tutta Europa : nei Monasteri, nelle Cattedrali più importanti, ed i Vescovi ed i Re facevano a gara per avere nelle proprie Cattedrali e nella propria Corte le più belle voci di ragazzi d’Europa. Ci riferiva a voce il maestro Gilberto Pressacco di Udine di aver scoperto, nelle sue ricerche storiche e musicali, che un ragazzo cantore della Cattedrale di Udine era stato chiamato per la sua bella voce a cantare nella Cappella Imperiale di Vienna, tra i famosi ” Wienersàngerknaben”.
Nel Medioevo e soprattutto nel Rinascimento, con l’avvento della polifonia, non ci fu Chiesa di una certa importanza che non avesse nel coro una “Schola Puerorum” ed un gruppo di Pueri Cantores, per l’esecuzione sia del canto gregoriano che delle parti di soprano nella polifonia, mentre le parti di contralto venivano eseguite dai tenori acuti, e più tardi purtroppo dai “falsettisti”. Soltanto nella seconda metà dell’ ottocento si cominciò l’impiego dei “pueri” anche nella parte del contralto.